Lettera (e non solo) ad uno studente di architettura è pronto. Ho appena saputo dall'editore che è stato stampato e che è in viaggio verso le librerie. Sono molto contento e anche un po' emozionato.
Avendo da poco superato i cinquanta anni dovevo, a me, ai miei studenti, e volendo esagerare anche ai miei "lettori", un libro, leggero e irriverente, che fosse la sintesi del passato, inteso come il mio passato, la mia storia personale, e che finalmente aprisse a nuove ricerche, a nuovi temi, a nuovi modi di comunicarli. Certi passaggi vanno celebrati e con questo libro, punteggiato di memorie, ricordi e di citazioni di temi a lungo trattati, ho voluto, forse inconsciamente, lasciare una traccia degli anni trascorsi e rilanciare verso tempi e modi più consoni alla mia barba ormai bianca.