cos'è architettura & co.

architettura & co. è stato pensato da paolo giardiello per mettere a disposizione di tutti, in particolare dei suoi studenti, i propri scritti, ricerche e riflessioni sull'architettura. il blog contiene testi pubblicati, versioni integrali di saggi poi ridotti per motivi editoriali, scritti inediti o anche solo riflessioni e spunti di ricerche. per questo non ha un ordine determinato, non segue un filo logico, ma rappresenta solo la sequenza temporale di occasioni in cui parlare di architettura, prima di farla "parlare", come invece dovrebbe, normalmente, essere.

01 luglio 2013

Ciao Benedetto



Si è spento oggi Benedetto Gravagnuolo.
Impossibile trovare le parole per raccontare una personalità con la quale ho condiviso un bel pezzo di strada. Mi piace ricordarlo con un sorriso, attraverso un articolo apparso pochi anni fa su Domus che ha mostrato un lato di lui, a molti sconosciuto.




Quando Cappelli e Gravagnuolo si mettevano in posa per Toscani
All'inizio degli anni Settanta, l'Italia intera fu turbata da un manifesto pubblicitario in cui compariva in primissimo piano un bellissimo sedere inguainato in un paio di hot pants in tessuto denim. «Chi mi ama mi segua», c'era scritto sotto. Era la pubblicità dei jeans «Jesus», e l'accostamento irriverente suscitò polemiche a non finire. La titolare di quel sedere potete vederla ora nelle due foto pubblicate qui sopra. Si trattava della modella Donna Jordan. Una donna che, all'epoca, non poteva proprio passare inosservata. Fu quindi un privilegio veramente singolare quello che nel 1972 toccò ad alcuni promettenti laureandi in architettura napoletani. Ai quali i più famosi colleghi fiorentini del gruppo Archizoom (Andrea Branzi, Paolo Deganello, Massimo Morozzi e Gilberto Coretti), chiesero di indossare abiti da loro disegnati per un servizio di moda poi pubblicato sulla rivista L'Uomo Vogue. Fu così che Sergio Cappelli, Benedetto Gravagnuolo e Roberto Giannì «salirono» (una volta si diceva così) a Milano per sottoporsi alla tortura di una lunghissima seduta di posa al fianco di una Donna Jordan il cui umore di quei giorni viene tramandato come nerissimo e adeguatamente capriccioso, e davanti all'obiettivo di un esigentissimo Oliviero Toscani. Sergio Cappelli è oggi, in coppia con Patrizia Ranzo, un apprezzatissimo designer soprattutto di mobili d'arredo. Benedetto Gravagnuolo è il preside della Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli-Federico II.
Roberto Giannì, infine, è il coordinatore del Dipartimento di urbanistica del Comune di Napoli. I primi due si ritrovano oggi a doversi confrontare con un divertente (soprattutto per noi) «come eravamo» grazie alla prestigiosa rivista Domus, che nella sezione «Archives» del numero ora in edicola e libreria (908) ripubblica due di quelle fotografie. Giannì, per puro caso, è sfuggito alla rievocazione; ma sappiamo che, a differenza di quelli di Cappelli e Gravagnuolo, il suo costume era «peloso», e comunque chissà che prossimamente non si riesca a ritrovare una foto che ne possa compiutamente documentare il passato da indossatore. Quanto al servizio di Toscani, sappiamo invece per certo che all'epoca in cui venne realizzato e poi pubblicato destò una notevole sensazione negli ambienti del movimento studentesco di Architettura a Napoli. Lì, nelle fumose assemblee universitarie, il servizio de L'Uomo Vogue girò di mano in mano, attirando vibranti reprimende nei confronti dei tre modelli, i quali erano, naturalmente, assai impegnati sul fronte politico.


Francesco Durante
26 novembre 2007