cos'è architettura & co.

architettura & co. è stato pensato da paolo giardiello per mettere a disposizione di tutti, in particolare dei suoi studenti, i propri scritti, ricerche e riflessioni sull'architettura. il blog contiene testi pubblicati, versioni integrali di saggi poi ridotti per motivi editoriali, scritti inediti o anche solo riflessioni e spunti di ricerche. per questo non ha un ordine determinato, non segue un filo logico, ma rappresenta solo la sequenza temporale di occasioni in cui parlare di architettura, prima di farla "parlare", come invece dovrebbe, normalmente, essere.

27 febbraio 2015

CHE SI SAPPIA!

Cari Colleghi Professori e Ricercatori delle Università italiane,

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Il blocco degli scatti stipendiali è una questione certamente economica, molto pesante soprattutto per i più giovani, ma anche una questione di dignità, con una offesa alla funzione della Docenza Universitaria e dell’Università tutta, quasi che la relativa spesa  sia una spesa improduttiva che è bene tagliare, una questione di discriminazione rispetto ad altre categorie del pubblico impiego, di conseguente demotivazione della Docenza e dequalificazione dell’Università pubblica, di danno per il reclutamento dei giovani che intendono affrontare la carriera Universitaria.
La legge di stabilità del 2014 ha prorogato il blocco degli scatti, già in atto da quattro anni, anche per il 2015. Una misura discriminatoria già all'origine (nel 2010) quando alcune categorie, quali Magistrati e Avvocati dello Stato, furono escluse dal blocco. Ancora di più oggi. Ai nostri Colleghi del CNR, che hanno subito il blocco come noi per tutto il quadriennio 2011-2014, il blocco non è stato prorogato al 2015 e percepiscono dal primo gennaio lo stipendio che sarebbe loro spettato come se nulla fosse successo.  Credo ci si debba sentire lieti per loro, ma nel contempo sentirsi ancor più discriminati: siamo rismasti una delle pochissime categorie con la conferma del blocco.
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La stampa (quasi unanime) insieme ai politici (quasi unanimi) non riconosce alla categoria alcun merito, anzi l’'Università tutta è assoggettata ad una vergognosa campagna mediatica. Il docente, il ricercatore, viene spesso descritto come un fannullone, o almeno un inefficiente, a cui è bene bloccare lo stipendio. Ed allora la disponibilità a sacrificarsi forse svanisce.
 Il suo sacrificio e la sua dignità sono calpestati. La demotivazione che ne deriva porterà fatalmente gravi danni di dequalificazione all’Università pubblica, il reclutamento di giovani per l’Università diventerà difficile vista la prospettiva  di tale tipo di trattamento morale ed economico. E per i meno giovani sussistono le stesse identiche motivazioni (salvo l'aspetto economico meno pesante in percentuale) ma la dignità è comunque pesantemente toccata, con tutto quanto ne consegue

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Se volete inviate ai Vostri amici più vicini questa mia.
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Cordiali saluti,
Carlo Vincenzo Ferraro
Professore ordinario al Politecnico di Torino.